In giugno modesto recupero del tasso di contrazione del livello di attività produttiva nel comparto manifatturiero europeo. L'annuncio è convoluto, ma in questi tempi confusi è meglio essere precisi. Secondo l'indice PMI (purchasing managers index), come mostra la tabella in basso (click per ingrandire) nei paesi periferici europei si è registrato un salutare rallentamento della contrazione dei livelli di produzione. Un valore inferiore a 50 indica una riduzione della produzione, uno superiore a 50 un'espansione.
Per alcuni paesi, tra cui il nostro, il valore di giugno segna il livello più elevato da un anno e mezzo o due. Importante eccezione, la Germania, il cui battito manifatturiero arretra rispetto al valore, già basso, del mese scorso.
L'indicatore PMI, un indicatore anticipatore, è molto importante perchè coglie con discreta accuratezza e appunto in anticipo le tendenze più generali dell'attività economica, che poi si concretizzano nel tasso di variazione del PIL, a frequenza trimestrale. Una rondine non fa primavera, soprattutto se siamo ancora a fine gennaio e in un'annata particolarmente rigida. Però la sensazione che si stia avvicinando il fondo della contrazione industriale degli ultimi due anni è pienamente autorizzata da questi dati.
Nulla di più ottimistico, però, per il momento.