24 dicembre 2013

Competitivi non si nasce. E per diventarlo...

Una volta all'anno, il World Economic Forum, un'organizzazione non-profit svizzera, elabora e pubblica il Global Competitiveness Index, che sintetizza la posizione competitiva relativa di diverse economie. Il dato è frutto di un gran numero di informazioni assemblate da fonti diverse e autorevoli (World Bank, OECD, World Trade Organisation, etc.). Più di un centinaio di variabili, divise in 12 fattori, vengono aggregate usando pesi diversi, calibrati per tenere conto dello stadio di sviluppo di ciascuna economia.

Guardando oltre i riferimenti dell'ultimo anno a un orizzonte più lungo, quello degli ultimi sette, si conferma la preoccupante perdita di competitività da parte dei paesi del sud Europa, come si può osservare dal grafico elaborato da Bruegel (click per ingrandire) e pubblicato da Der Spiegel:


Questa prospettiva conferma tra l'altro che un'inversione di questa tendenza, per quanto auspicabile, non potrà che avvenire gradualmente e solo per effetto di scelte razionali e riforme profonde ed incisive, come quelle, per esempio, che hanno consentito alla Germania di migliorare ulteriormente la sua già soddisfacente posizione di testa.

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