In un nuovo lavoro con Simone Salotti (National University of Ireland, Galway), Even worse than you thought: The impact of government debt on aggregate investment and productivity, studiamo l'impatto del debito pubblico su due importanti determinanti della crescita economica di lungo termine, cioè la spesa privata (aggregata) per investimenti e la produttività del lavoro, impiegando un panel di 20 economie OCSE dal 1970 al 2009.
Recentemente, si è assistito a una notevole impennata dell'interesse accademico sulle implicazioni di livelli elevati del debito pubblico. La semplice regolarità sottolineata da Reinhart e Rogoff nel 2010 secondo la quale le economie con un rapporto debito/PIL superiore al 90% mostrano una crescita reale significativamente indebolita rispetto a Paesi meno indebitati, è il risultato più popolare di questa letteratura.
La nostra analisi cross-country mostra che livelli crescenti di debito sono sistematicamente associati a riduzioni significative della spesa privata per investimenti e con tassi di crescita della produttività altrettanto significativamente indeboliti.
Nel dettaglio, l'elasticità degli investimenti aggregati alle variazioni del rapporto debito/PIL risulta essere -0.25, mentre una differenza del 30% nel rapporto spiega una riduzione dello 0.26% nel tasso percentuale annuo della crescita della produttività. Entrambi gli effetti sono non solo statisticamente significativi, ma anche economicamente rilevanti.
Questi risultati costituiscono un corposo sostegno all'idea che livelli elevati di debito pubblico hanno effetti avversi sulla dinamica della produttività e sulla spesa per investimenti, che a loro volta hanno conseguenze molto importanti sulla crescita di lungo periodo. Soprattutto in tempi di bassa crescita economica come quelli che stiamo vivendo, emergono importanti implicazioni per la politica economica.
Innanzitutto, è abbastanza chiaro che la crescita economica in periodi preceduti da sostenute espansioni del debito è molto probabile che si mantenga debole, come risultato proprio della più lenta dinamica degli investimenti aggregati e della produttività.
Secondo, avere debito elevato implica una margini di manovra molto più limitati non solo per le politiche stabilizzazione macroeconomica, ma anche per le politiche orientate allo stimolo della crescita potenziale. In questo senso, il costo di un elevato debito pubblico deve essere rivalutato alla luce di queste severe e complesse conseguenze di lungo termine, anche più che in una ottica di sostenibilità a breve.
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