Solo qualcuno a digiuno profondo di realismo, di minima competenza economica o di entrambe le cose poteva sostenere il contrario.
Ovvio, i mercati finanziari possono cercare di ignorare, anche a lungo, che il valore intrinseco di un'azione o di un titolo di stato è una funzione abbastanza precisa del suo cash flow fondamentale.
Ancora più ovvio, i mercati, qualche pseudo-banchiere e molti politici possono anche convincersi che una crisi come quella che viviamo da almeno quattro anni sia solo una questione di "animal spirits" e maligna speculazione, invece che di debito eccessivo, di carenza di competitività e di sottocapitalizzazione cronica degli intermediari finanziari.
Purtroppo però la realtà, pazientemente ma pervicacemente, si riprende il palcoscenico, e rende ogni mistificazione, appunto, una mistificazione.
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