Nell'editoriale al bollettino mensile di febbraio, la Banca Centrale Europea dice:
"Turning to fiscal policies, it is now essential that all governments fully implement their fiscal consolidation plans in 2011. Where necessary, additional corrective measures must be implemented swiftly to ensure progress in achieving fiscal sustainability. Beyond 2011, countries need to specify concrete policy measures in their multi-year adjustment programmes so as to underpin the credibility of their fiscal consolidation targets."
Libera traduzione in termini un po' più diretti:
"i Paesi con deficit elevati e quelli più indebitati non devono soltanto assicurare il rispetto degli impegni di controllo dei disavanzi e del debito già sottoscritti. Questi Paesi devono assolutamente accelerare i termini del consolidamento fiscale, pena un severo deterioramento delle condizioni di sostenibilità delle loro posizioni fiscali."
Libera traduzione in termini specifici per l'Italia:
"L'Italia sarà costretta dalle condizioni dei mercati ad applicare ed accelerare la riduzione del rapporto debito/PIL a partire da quest'anno. Per ricondurre tale rapporto alla soglia di sostenibilità del 60% entro 20 anni (già concordata dal Governo italiano), dal 2011 e per svariati anni il Governo deve varare misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate per un importo compreso tra 2 e 3 punti di PIL (30-45 miliardi di euro) all'anno. Noi sorveglieremo sempre più attentamente che ciò accada."
Quando si comincerà a parlare di questo piccolo macigno sulla nostra economia? Prima di quanto pensiate...
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