6 febbraio 2012

Il debito fa male

Insieme a Simone Salotti (National University of Ireland, Galway) sto ultimando una ricerca sull'effetto del debito pubblico su investimenti aggregati e produttività. L'analisi empirica studia 20 paesi OECD dal 1970 ad oggi, e cerca di approfondire i termini della ben nota affermazione di Reinhart e Rogoff relativa all'associazione negativa tra debito ecrescita economica.

I risultati econometrici sono molto chiari: un debito pubblico più elevato causa minore spesa per investimenti, ossia una più lenta accumulazione di capitale, che è invece essenziale per la crescita di lungo termine dell'economia. Inoltre, debito maggiore significa anche più lenta crescita della produttività, misurata come GDP per ora lavorata, una misura standard delle possibilità produttive. I risultati sono molti forti, e frutto di verifiche molto attente a evitare errori di identificazione di una relazione causale inversa. Quindi, siamo certi di aver identificato una relazione che va dall'alto debito alla bassa crescita, e non viceversa.

I risultati saranno presto disponibili in un working paper, ma nel frattempo il grafico in basso (click per ingrandire) offre una prospettiva molto chiara.



La figura mostra il tasso medio di crescita degli investimenti e il tasso medio di crescita della produttività per livelli diversi (30%, 60% e 90%) del rapporto debito pubblico/PIL nei 20 paesi del campione di 40 anni. Le soglie sono state scelte per analogia con quelle del famoso studio di Reinhart e Rogoff. Dal grafico emerge che più elevati livelli di debito sono chiaramente associati con tassi di crescita più bassi sia di accumulazione di capitale che di produttività.

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