13 aprile 2011

Politica monetaria USA al bivio

I programmi di acquisto dei titoli del Tesoro USA da parte della Fed, deliberatamente indirizzati a sostenere la ripresa economica attraverso la crescita delle quotazioni azionarie e immobiliari interne, secondo alcuni osservatori -noi tra quelli- hanno tra l'altro l'effetto di finanziare la domanda speculativa di alcune commodities.

Una recente analisi di Bloomberg (Bloomberg Brief: Economics 07.04.2011) conferma questa tesi, non molto condivisa nei centri studi della Riserva Federale, ma sostenuta da una certa evidenza empirica. Il grafico in basso (click per ingrandire) è particolarmente eloquente: la correlazione tra acquisti acquisti di Treasuries da parte della Fed e variazioni di un noto indice dei prezzi delle commodities è impressionante.


L'andamento delle commodities e del petrolio in particolare è nel medio termine tra i principali canali di trasmissione dell'impulso inflattivo generato dalle misure straordinarie di politica monetaria degli ultimi tre anni. Quindi, i timori di uno shock inflazionistico di rilevanza globale andrebbero contestualizzati alla luce del fatto che quelle misure, proprio perché straordinarie, potrebbero esse stesse, una volta invertite di segno, stabilizzare al ribasso i mercati delle commodities.

Resta però un grande interrogativo: sarà la Fed in grado di fare realmente, come anticipa da qualche tempo, una completa retromarcia sugli acquisti di Treasuries? Ci sono notevoli ostacoli ad una liquidazione significativa dello stock di titoli detenuto dalla banca centrale USA, innanzitutto di ordine politico, ma anche tecnico. Nei giorni passati sono emersi i contorni di un contrasto abbastanza chiaro tra i componenti del Board della Fed.

E' quindi lecito nutrire più di qualche dubbio sul fatto che con una ripresa debole e incerta, mercati degli assets complessivamente fragili e instabilità geopolitiche in rimonta, la banca centrale sarà effettivamente disposta a invertire una rotta espansiva così consolidata. I dubbi non aiutano i mercati finanziari e le scelte di investimento in generale, quindi quelli relativi alle strategie di politica monetaria andrebbero sciolti al più presto.  

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