25 gennaio 2011

Sorprese e attese (2)

Quale idea del funzionamento dei mercati finanziari emerge dal semplice modello presentato nel post precedente?

La prima considerazione è che persino in un mondo popolato da investitori perfettamente razionali e ottimizzanti, il semplice scorrere del tempo, con l'avvicendarsi delle informazioni rilevanti che comporta, può generare importanti fluttuazioni nei prezzi e nei rendimenti. Una semplice simulazione "back-of-the-envelope" ci può convincere che la versione statica o dinamica del modello implica movimento molto bruschi del prezzo di un'attività a fronte di revisioni nelle aspettative sui flussi di cassa o sui tassi di sconto. Revisioni nelle discount-rate news sono probabilmente più piccole e meno frequenti, ma il loro effetto è proporzionalmente maggiore di quelle riguardanti i dividendi. Morale #1: tutto può cambiare.

Poi, se si accetta l'idea che gli investitori, anziché essere tutti individui ottimizzanti e perfettamente razionali, possano essere anche in minima misura influenzati da fattori psicologici o quasi-razionali, i movimenti di prezzi e rendimenti possono rivelarsi ancora più ampi e persistenti. Morale #2: i mercati sono stratificati e imperfetti.

Infine (per il momento), il ruolo dei fondamentali. Come tutti gli schemi basati sulla classica relazione di valore attuale tra prezzi e cashflows, il modello allinea il comportamento di medio termine (ancora di più quello di lungo termine) dei prezzi a quello dei dividendi (o degli altri flussi di cassa nel caso di attività non azionarie).

Come noto, c'è un animato dibattito sull'effettiva capacità dei fondamentali di prevedere i rendimenti a medio-lungo termine, con interessanti prove pro e contro l'ipotesi. Ma l'elemento più interessante è che il modello derivante dalla log-linearizzazione Campbell-Shiller fornisce un buon sostegno all'idea che si possono registrare correzioni anche piuttosto drammatiche delle valutazioni, come effetto di revisioni particolarmente radicali delle aspettative riguardanti i fondamentali.

Morale #3: allacciare le cinture di sicurezza!  

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